Come ogni anno, Pixar ci mette davanti ad un nuovo lungometraggio e questo mese non è stato da meno con l’uscita in sala di Elemental – Ma se avrà soddisfatto o meno le aspettative del pubblico lo scopriremo in questa recensione!
Chi dice che Pixar abbia ormai perso la sua vena creativa e che sia totalmente in crisi come conseguenza della mancanza di idee, può averci preso solo in parte. La verità sta un po’ nel mezzo, perché Pixar si trova in una fase in cui vuol sperimentare con nuove idee, le quali non hanno riscontrato un grandissimo successo per motivi di forza maggiore. D’altro canto, invece, sta cercando di risollevarsi annunciando diversi sequel dei suoi prodotti più iconici.
Hey! Qui siamo in territorio spoiler!
Questo articolo potrebbe contenere spoiler sul prodotto audiovisivo trattato.
Nel caso in cui tu non abbia ancora avuto modo di vederlo o di completarlo, ti invitiamo a tornare qui quando sarà il momento!
Reduce da prodotti che, per quanto apprezzati dal pubblico, non hanno avuto il successo sperato da Pixar come Onward, Soul, Luca, Red e Lightyear che sono stati un flop commerciale. Complici le decisioni di Disney di far saltare il cinema alle prime tre pellicole in favore della disponibilità gratuita su Disney+ in pieno periodo di pandemia da COVID-19. Un boccone che fu difficile da digerire per i dipendenti Pixar.
Elemental è il secondo film, dopo Lightyear, ad approdare sul grande schermo. Facendosi carico di tutte le criticità e le difficoltà che la Pixar sta attraversando nell’ultimo periodo. Reduce dai flop commerciali della Pandemia. E se Pixar è sempre stata sinonimo di qualità e innovazione fin dagli anni 2000 con la presenza di Steve Jobs che rivoluzionò il mercato dell’animazione spazzando via la concorrenza, con Elemental il secondo elemento viene un po’ a mancare, lasciandosi andare ad una storia che, per quanto piacevole, sprofonda nella semplicità.
Infatti, mentre con Soul, diretto da Pete Docter (Qui la nostra recensione) ha il coraggio di affrontare un tema molto profondo mai visto in casa Disney, in Elemental troviamo una storia sempliciotta che trattasi di un misto tra buco nell’acqua e una piacevole storia di famiglia.

Recensione Elemental – La trama
Le vicende di Elemental si svolgono ad Element City: una grande metropoli dove vivono creature elementali appartenenti ad acqua, terra, aria e fuoco. La protagonista, Ember, appartiene proprio all’ultima categoria.
Sin da bambina, la protagonista sogna di poter gestire l’attività di famiglia, ma deve fare i conti con il suo carattere facilmente irascibile. Tuttavia, le cose iniziano a prendere una piega abbastanza controvera fino a quando, a causa di un guasto alle tubature causato dalla sua escandescenza, sbuca fuori Wade: un ragazzo acquatico ispettore della sicurezza che farà la conoscenza di Ember e con la quale entrerà in confidenza nel corso della storia.
La trama, nel complesso, riprende alcuni elementi distintivi di Inside Out e Zootropolis. Tanto che la familiarità in alcuni punti del film si noterà sin subito. A partire dal contesto metropolitano dove si svolge la trama, fino ad arrivare ai rapporti tra i personaggi e la famiglia che riprende Inside Out.
Gran parte della trama si basa sul concetto degli opposti che si attraggono grazie ad una vicenda narrativa che accomunerà i due personaggi, tra i quali nascerà una storia romantica molto profonda e molto bella!
Infatti se, da una parte, possiamo notare l’attrazione tra i due, dall’altra possiamo assistere ad alti e bassi ma che, alla fine, riusciranno entrambi ad ottenere ciò che hanno sempre desiderato. Ciò rende la trama molto interessante, pur restando nella semplicità che caratterizza la pellicola.
La caratterizzazione della coppia è l’elemento più azzeccato all’interno del film. Quest’ultimo gioca molto sul concetto di opposti che si attraggono. E questa regola vale sia tra i due elementi, che alla classe sociale di cui i personaggi fanno parte.
Ember appartiene al fuoco: che si tratta di un elemento che riceve molta ostilità da parte dei concittadini. Infatti, insieme alla sua famiglia e ai suoi simili provenienti dalla Terra del Fuoco, si ritrova a vivere nella parte più sperduta della città alla guida di una piccola attività familiare. Di contro, invece, Wade appartiene all’acqua: elemento portante per quanto riguarda le infrastrutture di Element City, si trova al primo posto. Motivo per cui Wade rappresenta un ideale dell’appartenenza all’alta borghesia.

Elemental – Nel complesso
Seppur Elemental abbia i suoi difetti, non vuol dire che non abbia anche dei pregi.
Anzitutto, quando si parla di qualità, Pixar rappresenta più di una garanzia. Nel caso di Elemental, è stato fatto un ottimo lavoro per la combinazione di tali elementi che, all’atto pratico, non è affatto facile.
Il tutto per coronare anche una fantastica colonna sonora prodotta da Thomas Newman, che è stato protagonista di molteplici candidature all’Oscar. La canzone principale del film è Steal The Show, che accompagna la trama della pellicola.
Troviamo, inoltre, un perfetto equilibrio tra le scene romantiche e quelle d’azione che contraddistinguono questo prodotto e lo rendono davvero piacevole, seppur con tutti i suoi difetti. Facciamo notare che, al suo interno, vi è la quasi totale assenza di un antagonista. E siamo convinti che l’antagonista vero e proprio sia Ember stessa, la quale cerca di fare i conti con i suoi pensieri e i suoi sentimenti per capire ciò che vuole veramente.
Il film può essere visto come un percorso di crescita sulla falsa riga di Turning Red (Qui la nostra recensione), benché si tratti di una scrittura già vista e rivista in tutte le salse. E, in questa recensione, Elemental si merita un ottimo voto anche sulla fiducia, sperando che sia un trampolino di lancio per quella che sarà la nuova Pixar.
Cosa ne pensate? Siete d’accordo con la nostra recensione di Elemental?
Fateci sapere la vostra opinione qui sotto nei commenti!