Si sa, durante le feste natalizie siamo tutti cresciuti a pane e Mamma, ho perso l’aereo. Un film che fa da colonna portante per il clima natalizio che si avvicina e, dopo aver visto il reboot uscito nel 2021 chiamato Home Sweet Home Alone (Qui il trailer), di seguito la nostra recensione.
Nonostante siamo ancora a novembre, in occasione del Disney+ Day 2021, è stato da reso disponibile il reboot di Mamma, ho perso l’aereo (Chiamato Home Sweet Home Alone), il quale prova a replicare la formula del successo utilizzata dallo storico film.
ATTENZIONE:
Durante la lettura di questo articolo, potreste incontrare degli spoiler sul film “Home Sweet Home Alone”. Se non avete visto il film e/o avete intenzione di vederlo, vi invitiamo a tornare sulla home page di editings.eu.

Home Sweet Home Alone – Le differenze con Mamma, ho perso l’aereo
Inizialmente, si pensava che questo reboot di Mamma, ho perso l’aereo avrebbe riproposto, in chiave moderna, l’ormai iconica storia della popolare pellicola uscita nel 1991. Invece, questo nuovo film narra la storia di una famiglia analoga nello stesso universo di Kevin McCallister. E ne parleremo in questa recensione di Home Sweet Home Alone. A dimostrazione di questo, è possibile vedere numerosi easter-eggs con riferimenti alla storica famiglia McAllister.
Apprezzatissimo il cameo di Buzz McCallister, che ha fatto la sua comparsa come agente di polizia, omaggiando gli storici film di Mamma, ho perso l’aereo parlando delle vicende del fratellino minore Kevin.

Home Sweet Home Alone – Recensione della trama
Home Sweet Home Alone è ambientato nuovamente a Chicago, stessa città dove si sono svolti i fatti del primo film e, come da tradizione, il protagonista di nome Max sarà lasciato, per errore, a casa da solo mentre la sua famiglia, la quale, trovandosi anch’essa in una situazione molto caotica, partirà per Tokyo in occasione delle vacanze di Natale.
Il piccolo dovrà far fronte ad un’intrusione di ladri all’interno di casa sua avente un obbiettivo che li renderà ricchi. Ladri che, rispetto ai primi film, dimostrano un carattere molto più umano e hanno un obbiettivo ben preciso per il quale intrufolarsi dentro una casa altrui: ovvero “rubare” un presunto bambolotto dal valore di 200.000 dollari dato disperso a causa (secondo loro) di Max.
A caratterizzare maggiormente questo prodotto, infatti, è l’assenza di antagonisti. Metre Mamma, ho perso l’aereo si incentrava soltanto su Kevin McCallister, in questo reboot abbiamo a che fare con la famiglia Mercer, in difficoltà per il figlio abbandonato e la famiglia Fritzovski, dove Jeff (informatico disoccupato) e Pam (Insegnante di tedesco) devono fare i conti con una situazione economica non del tutto rosea.
Il susseguirsi della storia rimane identico a quanto conosciamo. Ma Home Sweet Home Alone prova a riproporre un classico alle nuove generazioni, riuscendoci anche contro ogni pronostico.
Infatti, quando uscì il trailer ufficiale italiano di Home Sweet Home Alone, il web si scatenò contro il suddetto video per aver rovinato un grande classico. Se tale film non venisse visto come un reboot di Mamma, ho perso l’aereo sarebbe molto valido. Anche se, a noi, non è affatto dispiaciuto!

Home Sweet Home Alone – Il reboot di cui avevamo bisogno?
Anche se il film ci è piaciuto, purtroppo, presenta molte mancanze che vanno a snaturare l’essenza con la quale il film è partito.
Il tema della famiglia che, in questo film è una delle chiavi principali, è trattato in maniera molto superficiale dando poco spazio al suo interno. Questo aspetto va ad intaccare notevolmente il tema del film dove, oltretutto, non esprime quella “magia” natalizia che caratterizza le festività invernali che si avvicinano.
Altro aspetto molto criticato è il fatto che Max si sarebbe potuto mettere in contatto telefonicamente con la famiglia avvalendosi di un cellulare che, al giorno d’oggi, chiunque possiede o di utilizzare un dispositivo informatico come il Macbook che si vede all’inizio del film.
Inutile dire che il film originale rimane, senza alcun dubbio, imbattuto di 10 punti. Ma se imparassimo a vedere questo film come un film a parte, riuscirebbe comunque a divertire grandi e piccini.
Una ventata d’aria fresca. Ma…
In questa recensione di Home Sweet Home Alone voliamo soffermarci sui riferimenti. Infatti, il film è colmo di riferimenti che oggi tutti conoscono. Ad esempio l’apparizione a sorpresa di un cartone di Willy il Coyote e Beep Beep oppure dei LEGO.
Molte sequenze rendono omaggio all’originale, in particolar modo una scena in cui si ironizza su una nuova versione della storica clip usata da Kevin McCallister per spaventare i ladri:
È spazzatura. Non so perché provino sempre a rifare i classici. Non sono mai belli come gli originali


Ciò fa apprezzare maggiormente il film. Altro aspetto molto bello di questo film è stato il lato umano che, tralasciando molti dei i temi portanti che caratterizzano i film natalizi di questo calibro, riesce a farci empatizzare con tutti i personaggi. In particolar modo con i “ladri” Fritzovski che, per fortuna, riescono a ribaltare la loro situazione economica a causa del bambolotto che, alla fine, era andato perso dentro casa loro.
Un po’ meno per la famiglia Mercer che, a parte Max e la madre, non si sa che fine abbiano fatto dopo averli visti per l’ultima volta nell’hotel a Tokyo.
Cosa ne pensate? Siete d’accordo con questa recensione di Home Sweet Home Alone?
Fateci sapere la vostra opinione con un commento sotto questo articolo!