RICHARD WILLIAMS – e no, non stiamo parlando dell’animatore, bensì dell’allenatore di tennis delle sorelle Venus e Serena Williams che, come parleremo in questa recensione, hanno ispirato Warner per il nuovo film Una famiglia vincente – King Richard.
C’è chi sostiene che, ormai, i film sportivi siano superati e che tutti quanti trattino lo stesso argomento. Beh, chi lo afferma si sbaglia di grosso! Perché Warner Bros. è riuscita a fare breccia nei cuori degli spettatori offrendo un film che sì: tratta un argomento trito e ritrito, ma lo fa in modo tale che lo spettatore possa immedesimarsi nei panni dei protagonisti.
Tutti questi aspetti li tratteremo nella nostra recensione di Una famiglia vincente – King Richard (Qui il trailer).

Recensione Una famiglia vincente – King Richard – La trama
Una famiglia vincente – King Richard narra la storia di Richard Williams (Interpretato da Will Smith): un allenatore di tennis statunitense noto per aver allenato le due sorelle Williams, in particolare Venus, (Di cui è anche il padre), portandole dal malandato campetto di quartiere alle più importanti competizioni internazionali.
Il tutto si svolge tra i numerosi timori di Richard che, molto spesso, tende a limitare il potenziale delle due sorelle a discrezione dei successivi allenatori che, invece, vorrebbero aprire tutte le porte alla giovane atleta.
Si affrontano dunque due temi molto delicati: in primo luogo la famiglia che, molto spesso, si trova in disaccordo con le scelte di ogni membro circa le decisioni da prendere che, molto volentieri, sono dettate dal terrore e dalla crescita. In secondo luogo la vita che, anche in ambito sportivo, può regalare gioie e dolori, includendo la sofferenza, l’angoscia e il fantastico clima sportivo.
Tutto ciò fa sì che, anche chi non comprende o pratica lo sport, possa immedesimarsi nei personaggi che, senza neanche dire, sono caratterizzati egregiamente.

La voglia di emergere: tra pregiudizi e discriminazioni
Ambientato tra gli anni 1990 e il 1994, si seguono i primi passi delle sorelle Williams, partendo dal padre, passando per vari allenatori (Paul Cohen e Rick Macci) per poi esordire professionalmente allo Stanford Classic.
Ciò che c’è di mezzo, però, è una società che non accetta e, di conseguenza, tende a discriminare un’apparente minoranza per via del colore della pelle.
La coraggiosa scelta di Warner è stata quella di raccontare la storia di due donne di successo dal punto di vista di un uomo, a tratti molto irritante e incosciente, ma che, allo stesso tempo, deve affrontare un percorso di crescita personale insieme al resto della famiglia.
Si tratta di una scelta molto coraggiosa e ambiziosa, soprattutto se consideriamo la presenza di forti crisi familiari che rendono ancor più difficile per lo spettatore mettersi nei panni di Richard Williams, facendo sviluppare due diverse scuole di pensiero sulla sua buona fede. Pur risultando molto irritante e incosciente quando si tratta di gestire delle specifiche situazioni familiari.
Tutto ciò è dato dal fatto che si è concentrati solo ed esclusivamente sul successo delle figlie, mettendo in dubbio le sue capacità, molto spesso incoerente con sé stesso. Ciò gli attribuisce il ruolo di antagonista, ma anche della persona che, successivamente, appoggia più che mai il successo delle sue figlie dopo un attento esame di coscienza dettato dalla moglie Brandy con la quale, spesso e volentieri, si trova in disaccordo in quanto viene messa da parte.

Una famiglia vincente – King Richard | Più chiavi di lettura in una recensione
La difficoltà nello scrivere questa recensione di Una famiglia vincente – King Richard sta proprio nel fatto che bisogna vedere questo film con più chiavi di lettura. Infatti, se è vero che il padre vuole concentrarsi sul successo delle figlie, dall’altra parte tende a limitarle tirando in ballo il rendimento scolastico e le emozioni derivate dal razzismo e dal nervosismo della competizione che potrebbero non sopportare.
Tuttavia, bisogna vedere analizzare anche il comportamento protettivo del padre, il quale desidera che i sogni delle sorelle Williams si realizzino, ma senza uscire dalla comfort zone. Tutto ciò lo porterà a chiudersi e, di conseguenza, limitare i sogni di Venus.
Da lasciare a bocca aperta anche la delusione di Serena Williams. Anch’essa con la passione ardente per lo sport del tennis e che, in seguito ad un esclusione (voluta o meno) in favore di Venus, vive nell’ombra della sorella, per poi esordire anche lei qualche anno dopo. Ciò non viene raccontato nel film, ma solo accennato dal padre:
Tua sorella diventerà la n.1 al mondo. Non ci sono dubbi. Ma tu sarai la migliore mai esistita. La più grande di tutti i tempi. Ho un piano già scritto. Riempiti gli occhi. Poi tocca a te!
Richard Williams (Will Smith)
Questo ci fa ben sperare per la realizzazione di un “sequel” incentrato su Serena che, non neghiamo, saremmo ben entusiasti di vedere.

Cast
In questa recensione di Una famiglia vincente – King Richard, non possiamo non dire che la fantastica performance di questo film è anche data dal cast che ha svolto un magnifico lavoro: molto fedele alle persone dalle quali questa storia è tratta (Vedi scene post-credits con video originali con gli atleti).
Troviamo un fantastico Will Smith nel ruolo di Richard Williams che, ahimè, è stato bandito dall’Academy dopo aver ricevuto il premio come Miglior Attore nei panni del padre delle sorelle Williams in seguito ad un clamoroso gesto.
Seniyya Sidney nei panni di un’ottima Venus Williams, stesso discorso per Demi Singleton con Serena Williams per poi finire con Jon Bernthal e Tony Goldwyn nei panni degli allenatori Rick Macci e Paul Cohen.
Insomma, un vero e proprio omaggio alle due sorelle Williams che, senza ombra di dubbio, è ben riuscito e ha suscitato anche in noi un po’ di curiosità a tal punto da informarci un po’ meglio su Internet. Davvero un bel lavoro!
Cosa ne pensate? Siete d’accordo con la nostra recensione di Una famiglia vincente – King Richard?
Fateci sapere la vostra qui sotto nei commenti!